6 adolescenti rubano una barca e finiscono su un’isola deserta: il loro ritrovamento avviene dopo 15 mesi.
La storia che vogliamo raccontare oggi ha dell’incredibile in quanto parla di 6 adolescenti che hanno davvero rischiato grosso. Hanno infatti deciso di rubare una barca e fuggire da scuola senza sapere quello che il destino avrebbe riservato loro.
Questa è la loro storia.
La bravata di 6 adolescenti: rubano una barca e finiscono su un’isola deserta
I protagonisti di questa storia sono 6 adolescenti con un’età compresa tra i 15 e i 19 anni. Siamo nel 1965 quando questi sei ragazzi di Tongatapu decidono di marinare la scuola per rubare una barca e mettersi in mare. Questi non sono però informati sulle condizioni meteorologiche e una volta in mare vengono colti da una tempesta così violenta da strappare la loro vela.
Finiscono alla deriva e per molti giorni si nutrono dell’acqua piovana e di quel poco che riescono a catturare in mezzo al mare. Una notte uno di loro, il più grande, Mano, intravede un’isola all’orizzonte e decide di nuotare in quella direzione per esplorare la zona.
Privi di energia e affamati, i 6 ragazzi approdano sull’isola vulcanica di Ata, un’isola deserta ai limiti della realtà. Qui riescono a mangiare qualche frutto, papaya e bacche e trovano dei rami impregnati di acqua che cominciano a strizzare per bere qualcosa.
I sei si stabiliscono in quel posto e dopo qualche mese di permanenza sull’isola riescono ad accendere il fuoco e a costruire anche un piccolo rifugio a mani nude. Una volta tentano perfino di allontanarsi dall’isola grazie alla creazione di una zattera ma questa sprofonderà appena messa in acqua.
I sei ragazzi vengono salvati da un’australiano 15 mesi dopo
I 6 adolescenti si erano quasi rassegnati all’idea di dover trascorrere il resto della loro vita su quell’isola quando all’improvviso, in un giorno come tanti, è arrivata la salvezza. Un navigatore australiano, un certo Peter Warner, si trovava vicino a quell’isola sulla sua imbarcazione quando ha avvertito delle urla che sembravano essere il richiamo di alcuni uccelli.
In realtà era Steven, uno dei naufraghi, che avvistata la barca aveva deciso di attirare l’attenzione dell’uomo per avere aiuto. L’uomo decise quindi di aiutare i ragazzi, i quali fecero finalmente ritorno in città, dove li attendevano i genitori e i famigliari. Tutto è bene quel che finisce bene e dopo il ritorno dei sei ragazzi si tenne una festa lunga tre giorni per celebrare questo miracolo.