“Sono vivo grazie a tuo marito”: la toccante lettera di un trapiantato di organi dopo 10 anni
La donazione degli organi è un tema affrontato da tutte le politiche sociali. Aumenta in modo esponenziale il numero di persone che compie questa scelta che innegabilmente salva vite umane. Non è mai facile per i parenti del defunto prendere questa decisione ma la sensibilizzazione di diverse campagne stanno dando i loro frutti. Chi perde un proprio caro riceve un minimo di consolazione dal sapere che una parte di lui può salvare qualcuno che riversa in condizioni di salute precarie.
La storia di Roberto risale ad una notte di 10 anni fa, deceduto in circostanze ignote, salva le vite di diverse persone con i suoi organi in perfetta salute. La moglie Marina il 27 Luglio 2023 riceve una lettera nell’anniversario della morte del marito da un uomo che ha ricevuto il fegato di Roberto.
Marina pubblica la lettera sui social dichiarando di aver ricevuto il dono più grande in quel giorno particolarmente triste: “Ciao Marina non mi conosci, mi presento io sono Luigi e 10 anni fa tuo marito mi salvò la vita. Domani 28 luglio sono 10 anni che sono stato trapiantato di fegato all’ospedale Cisanello di Pisa. Tuo marito sarà sempre il mio angelo!
L’uomo racconta di aver scoperto l’identità del donatore per caso. Il giorno in cui ha ricevuto il trapianto soltanto lui ha ricevuto un fegato, e soltanto un uomo era deceduto nella notte donando gli organi.
Luigi ricoverato d’urgenza il sabato sera per la preparazione, è entrato in sala operatoria la mattina successiva, il 28 Luglio 2013. Le sue condizioni di salute critiche, gli hanno permesso di tornare nel pieno possesso delle sue facoltà mentali solo dopo un mese. Dal Dicembre di quell’anno ha avviato le ricerche ed è riuscito a scoprire il nome del suo angelo salvatore.
Luigi racconta a Marina che ogni hanno ha fatto dire una messa a Roberto nell’anniversario della sua morte e che non ha mai trovato il coraggio di presentarsi alla donna visto la tragedia che aveva dovuto subire. Per scrivere la lettera ha chiesto aiuto alla figlia perché la commozione gli impediva di scrivere, ma alla fine è prevalsa la voglia di ringraziare chi gli ha salvato la vita.