Costretta a vendere i propri ovuli per riuscire a pagare il debito universitario
Sono molteplici gli ostacoli che uno studente impegnato nel proprio percorso di studi si può ritrovare a fronteggiare. Ostacoli di diversa natura che mettono a rischio il raggiungimento dell’agognato traguardo accademico. Fra questi, rientra senza dubbio quello di origine meramente economica. Le spese, infatti, legate al conseguimento di un titolo universitario sono svariate, per le quali non sempre si gode del sostegno economico da parte dei propri genitori. Proprio come è accaduto alla giovane protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. La storia di una studentessa universitaria che, per far fronte al suo debito universitario, si è vista costretta a vendere qualcosa di prettamente suo, ovvero i propri ovuli. Approfondiamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.
Kassandra Jones è una giovane studentessa originaria di New York, Stati Uniti. La donna, nonostante fosse impegnata in ben tre lavori diversi per far fronte ai costi della sua laurea magistrale, non riusciva a coprirne le spese. Decisa però a non interrompere il proprio percorso di studi, Kassandra ha iniziato a valutare diverse opzioni per racimolare i 24.000 dollari necessari a coprire il suo debito universitario.
Da qui, l’idea: vendere i propri ovuli ad un istituto di fecondazione in vitro. Grazie a cinque cicli di ovodonazione sostenuti, Kassandra è riuscita a guadagnare ben 50.000 dollari.
“Sentire ad alta voce quella somma di denaro mi ha lasciato quasi senza fiato. Non avevo davvero scelta. Vorrei che non fosse solo per la mia retta. Vorrei che quei soldi andassero a versare un acconto su una casa o ad avviare un’attività in proprio.“
La scelta operata da Kassandra non è stata semplice. La ragazza era infatti consapevole del fatto che affrontare il processo di donazione degli ovuli avrebbe potuto causarle problemi di infertilità. Ma il desiderio, sfociato fin quasi alla disperazione, di raggiungere il proprio obiettivo di diventare nutrizionista ha avuto la meglio su ogni altro tipo di titubanza.
“Quando sei un giovane adulto che cerca disperatamente di capire le cose e hai questo debito schiacciante all’interno del sistema educativo, ti ritrovi tra l’incudine e il martello.”
Varie sono state le complicazioni legate al processo di donazione degli ovuli. Fra queste anche quella legata al dolore provocato da un’iniezione effettuata all’addome che le rendeva difficile camminare, sedersi e persino ridere.
“E peggiora quando mangi o bevi troppo. Il termine migliore per descriverlo è disagio. Ho anche sperimentato voglie, cambiamenti nel desiderio sessuale, tensione mammaria e disidratazione.“
Non tutte le persone più vicine a Kassandra hanno approvato la sua decisione, soprattutto quelle di una certa età. E a tal proposito, la ragazza ha dichiarato:
“Le persone della mia età lo capiscono. Capiscono perfettamente la situazione e sono ugualmente arrabbiati per il modo in cui il nostro sistema educativo e il nostro governo ci hanno deluso. Le generazioni più anziane non hanno idea di cosa si provi con le nuove circostanze che dobbiamo sopportare.”