Giovane mamma difende il figlio malato dai terribili commenti in rete
Il mondo digitale, ed i particolare i social media, ci concedono la possibilità di esprimere le nostre opinioni e emozioni. Grazie a queste piattaforme, possiamo condividere le nostre giornate, le nostre avventure ed i nostri ricordi. Ma questa condivisione, potrebbe esporre a critiche o commenti da parte di altri utenti. Nessuno dovrebbe essere preso di mira per una foto, a maggior ragione, se si parla di qualche difetto fisico. Ma, una giovane mamma, non si lascia demoralizzare e difende il figlio malato dai terribili commenti ricevuti in rete.
Quando si diventa genitori, scatta un istinto primordiale, quello della difesa della propria prole. Ogni genitore farebbe di tutto pur di difendere il proprio bambino, questo lo sa bene Natasha. La giovane mamma, deve difendere suo figlio Raedyn, dai terribili commenti riguardanti l’aspetto del piccolo. Infatti il piccolo Raedyn è nato con la sindrome di Pfeiffer, una malattia genetica molto rara. A causa di tale patologia le ossa craniche del bambino si sono saldate prematuramente. Ma per Natasha, il suo bambino è stupendo e quindi, come fanno molte mamme, pubblica le sue foto sui social.
Ma, come troppo spesso accade, alla cattiveria umana non c’è limite, e la mamma è costretta a leggere commenti davvero terribili. Qualcuno la implora di smettere di pubblicare queste foto, altri fanno battute di cattivo gusto sull’aspetto del piccolo. Natasha però non smette di combattere per il suo Raedyn e continua a pubblicare foto, nella speranza di sensibilizzare tutti sia sulla malattia che sul concetto di diversità. La donna dice:
Non mi arrendo, l’aspetto unico di mio figlio non ne definisce il valore, è semplicemente perfetto.
Lei stessa ammette che questa situazione può essere davvero esasperante, perché oltre alle battaglie online, deve combattere anche nella vita vera. Infatti non mancano commenti di passanti o di persone curiose, che mettono a disagio Natasha. Ma, tutti noi, dovremmo smettere di giudicare l’aspetto esteriore delle persone, perché una caratteristica fisica non può rappresentare la complessità degli esseri umani. Questa giovane mamma continuerà a difendere suo figlio malato dai terribili commenti nel mondo virtuale e reale, con la speranza di insegnare al prossimo ad accettare tutte le diversità.