Giovane netturbino difende il suo lavoro: “La vergogna è rubare o altro, qualunque servizio è degno”
Il lavoro, ci consente di ottenere un’indipendenza economica, ed una libertà personale che non ha eguali. Nonostante i tanti sacrifici, che spesso sono necessari, per tutti noi il lavoro è necessario. Le tipologie di lavoro sono varie, e riguardano ogni settore. Alcuni lavori prevedono una formazione precisa, sia a livello di studi che di competenze. Ma questo non vuol dire che, qualora non fosse necessaria una qualifica specifica, il lavoro debba essere criticato o sminuito. Questo perché ogni lavoro esistente, è indispensabile alla società. E proprio per questo combatte un giovane di 20 anni Sergio, che attraverso i social difende il suo lavoro come netturbino.

Sergio Souz, 20 anni, vive a Caraguatatuba, comune brasiliano nello stato di San Paolo. Qui il giovane cresce come molti altri coetanei, ed arrivato ad un’età idonea, cerca un lavoro. Trova un impiego nel servizio di pulizia pubblica come netturbino. Lavorando, giorno dopo giorno, si rende conto che, molte delle persone che incontra, lo trattano con disprezzo e distacco. Spesso lo ignorano, quasi come se i sacchi della mondezza, si trasportassero da soli. Dunque pubblica un post su Facebook che, lo ritrae nel suo lavoro, ed una frase molto diretta, che dice:
La vergogna è uccidere o rubare, qualunque servizio è degno.
I commenti al post sono moltissimi, e sono tutti di sostegno e ammirazione. Infatti, molte persone dovrebbero capire che, solo grazie a questi servizi, le nostre città sono pulite e curate. Se nessuno facesse il lavoro di Sergio, tutti saremmo costretti a vivere nella sporcizia. L’igiene e la cura di ogni spazio è fondamentale non solo per un discorso estetico, ma soprattutto per un discorso sanitario. Nella sporcizia prolificano malattie, nella pulizia no. Dunque dovremmo essere grati ad ogni singolo netturbino del mondo, perché grazie al loro lavoro, possiamo vivere in un mondo migliore.
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