Morto l’uomo che ha ricevuto un rene di maiale in occasione del pionieristico trapianto

Il primo paziente a ricevere un trapianto di rene di maiale è purtroppo deceduto, come comunicato dal Massachusetts General Hospital negli Stati Uniti. Qui l’intervento era stato eseguito appena due mesi fa. La causa della morte di Rick Slayman, un americano di 62 anni, non è stata ancora specificata.

Morto l'uomo che ha ricevuto un rene di maiale

In un comunicato diffuso sui social media, l’équipe dell’ospedale ha dichiarato che non vi era “alcuna indicazione” che la circostanza luttuosa fosse il risultato del suo recente trapianto. Slayman aveva una salute già compromessa al momento del trapianto di rene: aveva subito un precedente intervento per ricevere un rene da un donatore umano, e l’organo stava di nuovo cedendo. Inoltre, soffriva di diabete di tipo 2, ipertensione e problemi cardiaci.

Morto l'uomo che ha ricevuto un rene di maiale

Il trapianto del rene di maiale, notoriamente uno degli animali che hanno caratteristiche genetiche a livello microscopico “simili”, è avvenuto il 16 marzo. Tale evento è stato considerato una pietra miliare nel campo medico. La procedura è stata guidata dal chirurgo Leonardo Riella, che opera negli Stati Uniti. La tecnica di trapiantare organi da animali a esseri umani (xenotrapianto), d’altronde, è ancora in fase sperimentale, ma suscita grandi speranze per la possibilità maggiore di organi disponibili in tali circostanze.

La sfida principale rimane sempre preparare l’organo, anche un “frammento” di rene animale in modo che non venga rigettato. I medici del Massachusetts General Hospital hanno voluto comunicare solo grande gratitudine per la collaborazione di Slayman alla ricerca scientifica. “Slayman sarà sempre considerato un simbolo di speranza per innumerevoli pazienti sottoposti a trapianto in tutto il mondo, e siamo profondamente grati per la sua fiducia e volontà di far progredire il campo degli xenotrapianti”.

Morto l'uomo che ha ricevuto un rene di maiale

La famiglia Slayman ha ringraziato il team medico, sottolineando che l’intervento ha permesso loro di trascorrere più tempo con il loro caro. Purtroppo non sarebbe stato facile averlo a lungo insieme a loro. “Il loro immenso sforzo nel dirigere lo xenotrapianto ci ha regalato diverse settimane in più con Rick”, hanno scritto i familiari.

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