Questa donna di 63 anni è diventata avvocata dopo un’intera vita da mamma casalinga

Non è mai troppo tardi, lo possiamo affermare con sicurezza. “Alla veneranda età di 45 anni ho conseguito la patente di guida ed è stato soltanto l’inizio”, afferma la donna protagonista della nostra storia di rinascita. Purtroppo, è frequente ascoltare storie di persone che, durante giovane età, sono state costrette ad interrompere la loro frequenza scolastica, e che hanno lavorato per tutta la vita senza mai poter tornare sui banchi di scuola.

Marina dos Santos, 63 anni, è una di quelle persone che, da bambina, è stata privata dell’istruzione. “Mio padre morì quando avevo nove anni. Ho cominciato a lavorare come domestica per aiutare in famiglia. Così mi sono sposata e ho iniziato a lavorare in laboratori di dolciumi, poi ho avuto i miei figli e mi sono occupata delle faccende di casa”, racconta la donna.

Tuttavia, questa nativa di San Paolo ha ritrovato la determinazione per riprendere gli studi. Ha completato la scuola elementare nel 2011, la scuola media nel 2013 e si è iscritta al corso di Giurisprudenza nel 2014. Da quel momento, nessuno poteva più fermare questa donna. La determinazione di Marina ha suscitato l’ammirazione di molte persone e il giorno della sua laurea è stata grande la festa con i suoi colleghi e con la sua famiglia.

“Ero l’unica persona nella stanza a essere sopra i 50 anni. Ero anche l’unica donna nera. Durante la laurea, mia nipote, che è avvocato, mi ha chiesto se avevo qualche idea sulla mia futura carriera”. Dopo aver superato l’esame dell’abilitazione all’avvocatura, Marina lavorerà nel campo del diritto penale, convinta che in questa maniera potrà aiutare molte persone. E la sua storia non finisce qui: è già in preparazione per una specializzazione. “Mi manca solo un po’ di tempo per terminare il pagamento dell’università, ma nel secondo semestre del 2023, intendo iscrivermi a una specialistica”.

Marina dimostra che l’età è soltanto un numero. Mentre godiamo del privilegio di essere in vita, cerchiamo di perseguire la nostra felicità. Sarebbe questo il messaggio motivazionale che potrebbe lasciare questa storia di perseveranza e tenacia. Non solo: si tratta di una donna che nonostante la famiglia e il “ruolo” talvolta imposto a lei, ha voluto seguire passione e interessi per crescere come individuo, come le spetta.

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