Si finge psicologa dei disturbi dell’autismo: donna di 43 anni arrestata per falsificazioni di documenti e appropriazione indebita
Occorre sempre essere diffidenti ed eseguire controlli rigorosi prima di affidarsi nella mani di specialisti, in particolare, della salute mentale. La regola vale in ogni settore in cui sono richieste qualificazioni certificate per esercitare il proprio mestiere. I casi di frodi, false identità o dichiarazioni di professionalità mendaci sono purtroppo molto numerose. Una donna di 43 anni è stata arrestata nella città di Lagoa Santa, nella regione metropolitana di Belo Horizonte, con l’accusa di falsificazione di documenti e appropriazione indebita. La sospettata, residente a Teófilo Otoni, è stata arrestata lunedì 29 aprile dalle autorità della polizia civile.
Le indagini hanno rivelato che la donna si è finta psicologa, procurandosi una falsa laurea in psicologia per cinque mila real ed esercitando in diverse cliniche della regione. Offriva principalmente trattamenti per bambini con disturbi dello spettro autistico ASD, sostenendo di essere specializzata in questo settore. La Polizia Civile ha scoperto l’illegalità della presunta psicologa grazie ad un paziente sospettoso che ha denunciato la donna alle forze dell’ordine.
La donna non è riuscita a fornire prove della sua qualifica professionale nonostante avesse un profilo sui social media come esperta nei suoi settori di competenza. Le indagini hanno messo in luce che la donna non aveva completato alcun corso di psicologia, verificando il suo curriculum accademico. Durante la perquisizione presso la sua abitazione sono stati trovati attesti di corsi di perfezionamento e due diplomi di laurea falsificati.
Questo non è il primo caso di falsa identità della donna: nel 2016 fu arrestata per essersi presentata come avvocato, poter accedere ai detenuti e fornire servizi di valutazione psicologica.
La donna ha ammesso il reato, confessando di aver effettuato almeno quattro consulenze solo nella giornata di lunedì 29. È stata quindi trasferita in carcere in attesa del processo.
Il caso ha destato scalpore e ha sollevato dubbi sulla verifica delle credenziali professionali nel settore della salute mentale. Le autorità continueranno a indagare per assicurarsi che simili episodi non si verifichino in futuro.
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