Un’insegnante muove forti critiche sull’abitudine dei suoi colleghi di assegnare tanti compiti ai propri studenti: “Hanno bisogno di vivere”
Nell’ambito del mondo scolastico, si dibatte da tempo su un’annosa questione, fonte di accesi dibattiti e di posizioni contrapposte. Stiamo parlando della fatidica mole di compiti generalmente assegnata dagli insegnanti ai propri studenti, in particolare a quelli più giovani. Si è spesso infatti discusso in merito all’opportunità e alla convenienza di far o meno gravare sugli alunni la gestione di una grande quantità di compiti da svolgere a casa. Ad alimentare ancor di più questa spinosa questione è recentemente intervenuta un’insegnante che ha voluto esprimere attraverso il suo profilo Facebook la propria personale e convinta opinione in merito. Approfondiamo insieme il suo punto di vista.
L’insegnante in questione si chiama Damaris Vega, mamma di due giovani studenti. La donna ha voluto utilizzare i propri canali social per trasmettere un invito particolarmente sentito ai propri colleghi. Un invito volto a modificare le loro abitudini nella distribuzione della mole di compiti quotidianamente assegnati.
Per Damaris sarebbe oltremodo opportuno, infatti, una doverosa presa di coscienza da parte di tutto il corpo docente. Che gli insegnanti, ovvero, si possano rendere conto di quanto bisogno i ragazzi abbiano nel trascorrere del tempo da dedicare anche ad altri ambiti extrascolastici. La fisiologica necessità di svolgere attività che non siano solo ed esclusivamente inerenti allo studio.
Questo il pensiero espresso e condiviso dalla donna:
“Mio Dio, colleghi insegnanti di scuola elementare soprattutto, smettetela di dare così tanti compiti giornalieri. I bambini hanno bisogno di vivere, giocare, riposarsi, fare sport senza paura di arrivare a casa e trovare tanti compiti da svolgere”–
Damaris ha inoltre motivato questa sua ferma convinzione sottolineando il rischio che si corre nell’indurre i giovani ad odiare la scuola.
Ha infatti aggiunto:
“Ecco perché arrivano all’ottavo anno, che è il mio anno, che già odiano la scuola. I voti non sono tutto. Qualità, non quantità.”
Il suo discorso acquista la medesima valenza anche in qualità di genitore. Come madre, Damaris è alle prese con i doveri e gli incarichi assegnati ai propri figli e che molto spesso risultano essere davvero troppi ed onerosi.
Nonostante alcuni docenti non abbiano condiviso la medesima posizione di Damaris, l’insegnante ha trovato comunque appoggio e sostegno sia da altri colleghi che da un gran numero di genitori.